Sanità privata. Contratto scaduto da 12 anni e salari depotenziati. “La Giunta si attivi per tutelare la dignità dei lavoratori senza aggravi per le finanze regionali”.

A dodici anni dalla scadenza del contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità privata CGIL, CISL e UIL hanno interrotto il tavolo della trattativa attualmente in corso.

Come primo firmatario di questa interrogazione, depositata insieme ai colleghi PD Manuela Rontini e Paolo Zoffoli.  ci tengo a sottolineare che i datori di lavoro della sanità privata, infatti, dalla scadenza del contratto, hanno retribuito il personale pari qualifica mediamente meno, e spesso con organici più scarsi, rispetto al pubblico.

Nei fatti, le strutture in convenzione hanno quindi offerto prestazioni, pagate con risorse pubbliche, realizzate da personale non tutelato come nel settore pubblico.Abbiamo ritenuto opportuno rivolgere un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità Venturi per avere alcuni ragguagli a riguardo  chiedendo per prima cosa quale sia stato negli ultimi anni l’andamento della spesa della Regione destinata a compensare le prestazioni erogate in convenzione dalle strutture private. Un dato rilevante che va accompagnato da un'altra risposta, ovvero quale ruolo possa svolgere la Giunta per agevolare la conclusione del complicato iter della trattativa nazionale. Noi crediamo fermamente nell’importanza e priorità dell’attenzione al sistema sanitario pubblico ma siamo altrettanto convinti che ai dipendenti della sanità privata, soprattutto in presenza di convenzioni con il servizio sanitario regionale, debbano essere riconosciute condizioni contrattuali dignitose. E siamo altrettanto fermamente convinti  che l’onere del rinnovo contrattuale (contrariamente a quanto auspicato dai datori di lavoro privati) non debba ricadere esclusivamente sulle Regioni.