In aumento i femminicidi in Emilia-Romagna. La battaglia che abbiamo davanti è soprattutto culturale.

Sono dati agghiaccianti che non ci possono lasciare indifferenti ma che, anzi, ci devono spingere ad agire. La nostra Regione è da sempre fortemente impegnata nel contrasto alla violenza di genere, basti pensare al bando da un milione di euro messo in campo quest’anno e che ha permesso a 49 progetti, sviluppati sul territorio per contrastare questo fenomeno, di essere finanziati. Ma i numeri ci dicono che non è abbastanza. Proprio qualche giorno fa il caso di Gessica ci ha sconvolto. Con Gessica, è stata ferita ancora una volta una comunità intera. La Regione ha deciso di costituirsi parte civile: un gesto concreto e doveroso, di rispetto, di vicinanza, di presa in carico.
Questa vicenda ci dimostra che dobbiamo continuare a lavorare su strumenti che ci permettano di prevenire e intervenire ma la battaglia che abbiamo davanti è soprattutto culturale. Finché ci sarà anche solo un uomo che considera la madre, la figlia, la compagna una sua proprietà saremo tutti sconfitti. È una battaglia che dobbiamo combattere quotidianamente, a partire dalle piccole cose. Il pregiudizio, anche il più piccolo e inconsapevole incoraggia il pregiudizio, la mancanza di rispetto incoraggia altra mancanza di rispetto, la negazione incoraggia la negazione. È una battaglia che dobbiamo combattere ogni giorno, tutti insieme.